Sul frontone del tempio di Apollo a Delfi – situato presso l’omphalos (?μφαλ?ς), l’ombelico del mondo, e unica istituzione riconosciuta dall’intero mondo greco – era scritto a caratteri cubitali «γν?θι σ(ε)αυτ?ν» («conosci te stesso») seguito dall’invito alla misura e alla moderazione costante, espresso nella massima «μηδ?ν ?γαν», «nulla di troppo»: un’esortazione alla conoscenza dell’anima, e quindi una valorizzazione dell’interiorità e della dimensione privata, e l’ammonimento a non cadere negli eccessi, come norma valida in ogni manifestazione della vita.
Da metafora esistenziale a paradigma istituzionale – dall’oracolo di Delfi alle Istituzioni comunitarie – il motto «nulla di troppo» indica la strada del bilanciamento come metodo per affrontare e risolvere i conflitti. Nell’ambito della formazione ed esecuzione del bilancio generale dell’Unione europea e della presentazione e revisione dei conti, in questo libro è offerta un’immagine rappresentativa della complessità intrinseca alla necessità di stabilire un equilibrio ottimale tra diritti ugualmente meritevoli di salvaguardia: l’interesse dell’Unione europea a garantire la trasparenza e una sana gestione delle finanze pubbliche, da un lato, e i diritti fondamentali dei beneficiari dei fondi dell’UE al rispetto della vita privata e alla protezione dei dati personali, dall’altro, con il fondamentale contributo del Garante europeo della protezione dei dati (GEPD) sulla questione.. |
Giuseppina Crisponi nasce a Nuoro nel 1975. Giornalista, laureata in Scienze della Comunicazione e in Scienze delle Pubbliche Amministrazioni, ha maturato un’esperienza triennale nel settore della progettazione europea. Da dieci anni svolge attività di ricerca nel settore Informazione e Comunicazione, con particolare riferimento alle Politiche agricole nazionali ed europee, e alla valorizzazione degli aspetti antropologici, sociologici e culturali connessi al concetto di identità.
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