VINCENZO SALERNO - Premessa
Quintus Ennius tria corda habere sese dicebat, quod loqui Graece et Osce et Latine sciret . Potrebbe, forse, funzionare da epigrafe – ad hoc per il secondo volume di Trame di letteratura comparata – quanto Aulo Gellio scrisse a proposito di Ennio. Infatti, proprio come Ennius Pater, ‘tre anime’ sembra possedere anche il dedicatario di questo numero: Franco Buffoni che di Trame è stato, tra l’altro, il fondatore nel 2001 dirigendo la prima serie (nove tomi) fino al 2004. Poeta-traduttore (o “leale traduttore di poesia”, usando una sua felice definizione) da lingue classiche e moderne; saggista e professore – prima di Letteratura inglese, poi di Letterature comparate e di Teoria e storia della traduzione letteraria, sempre tenendo bene in mente la “lezione” filosofica di Emilio Mattioli – in università italiane e straniere (in Inghilterra, a Bergamo, a Cassino e a Milano); infine, il costante tertium comparationis rappresentato dalla produzione, più intima e più prolifica, del narratore in prosa e in versi.
Segue questa triplice traccia identitaria di Buffoni pure l’indice del libro – perché, come ha ricordato Maria Teresa Giaveri nella premessa alla nuova serie, «Trame è, dunque, innanzitutto quell’intrecciare parole» – costruito, a mo’ di mosaico, nell’incastro di “tessere verbali” di poeti, romanzieri, saggisti, allievi e colleghi universitari. Non risulta, perciò, nemmeno casuale il fatto che in tutti i contributi raccolti tornino, più o meno esplicitati, temi e forme sempre riconducibili alla scrittura – o, meglio, alle “scritture” – di Franco Buffoni. Scorrendo le pagine delle sezioni “La Voce”, “Dimore” e “Officina” si affrontano, ad esempio, questioni legate alla teoria della traduzione dal Medio Evo alla contemporaneità, spesso insistendo sul concetto di “traduttologia” fortemente promosso in Italia soprattutto grazie alle pubblicazioni di Testo a fronte (il semestrale di teoria e pratica della traduzione letteraria fondato e ancora oggi diretto da Buffoni). Nelle stesse sezioni del volume vengono, in parallelo, proposti esercizi di resa da lingue differenti, abbinati a interessanti saggi di analisi filologico-testuale. Ancora, si possono leggere articoli di storia e di critica letteraria – con un’evidente prevalenza del taglio d’indagine teorico comparatistico – unitamente a una marcata attenzione per le letterature anglofone, romanze e, in special modo, per quella italiana contemporanea. Degne di particolare attenzione appaiono anche le due sezioni “Poiein” e “Caleidoscopio” che offrono, nello specifico, differenti testimonianze della multiforme attività “poietica” di Buffoni: pagine ispirate dal suo lavoro e dalla sua “militanza attiva” nel mondo delle lettere, delle arti e dell’impegno civile; insieme con un’originalissima selezione di brani – narrazioni nella misura di racconti brevi e di testi poetici – a lui dedicati.
Nel libro-intervista scritto a quattro mani con Marco Corsi, Come un polittico che si apre – il titolo è preso in prestito dall’incipit della poesia che introduce la raccolta Il profilo del Rosa, apparsa nella collana Lo Specchio di Mondadori il primo anno del XXI secolo – Buffoni dichiara di aver compreso che: «la sintesi tra le due branche del mio operare – la scrittura poetica come poeta di lingua romanza, quindi con metrica quantitativa, e la concentrazione come traduttore da lingue con metriche accentuative – stava nella teoria della teoria della traduzione. Quindi nella filosofia estetica. Avevo capito che quel nutrimento mi era essenziale per continuare» .
Come un polittico che si apre
E dentro c’è la storia
Ma si apre ogni tanto
Solo nelle occasioni,
Fuori invece è monocromo
Grigio per tutti i giorni,
La sensazione di non essere più in grado,
Di non sapere più ricordare
Contemporaneamente
Tutta la sua esistenza,
Come la storia che c’è dentro il polittico
E non si vede,
Gli dava l’affanno del non-essere stato
Quando invece sapeva era stato,
Del non avere letto o mai avuto.
La sensazione insomma di star per cominciare
A non ricordare tutto più come prima,
Mentre il vento capriccioso
Corteggiava come amante
I pioppi giovani
Fino a farli fremere .
Alla stessa maniera dell’opera lignea che si apre può, pertanto, essere letto questo secondo numero di Trame di letteratura comparata. Con il proposito – condiviso da chi ha contribuito alla realizzazione del volume – di aver arricchito, attraverso l’originalità delle narrazioni in prosa e in poesia oppure con i saggi argomentati da prospettive critiche diverse, la già composita trama della vicenda intellettuale di Franco Buffoni. Soprattutto sperando, in conclusione, di aver saputo interpretare e raccontare – come valore aggiunto e in una luce nuova – le molteplici “tavole” che compongono il “polittico” istoriato della sua vita.
|