Lo scoppio del conflitto nel cuore del vecchio continente europeo del III millennio d.C., iniziato dall’azione aggressiva russa ai danni dell’Ucraina il 24 febbraio 2022, ha messo in moto tutti i meccanismi di garanzia sanciti dal diritto internazionale e dalla Carta delle Nazioni Unite per salvaguardare la pace e la sicurezza internazionali. Pace violata dalla Russia contro la sovranità, l’indipendenza politica e l’integrità territoriale dell’Ucraina, membro della comunità internazionale e della vita sociale delle relazioni internazionali. L’aggressione messa in atto dalla Russia, membro permanente del Consiglio di Sicurezza, a cui è affidato assieme agli altri quattro Stati membri permanenti (Cina, Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti), il ruolo di custodi del mantenimento della pace e della sicurezza globale, viene considerata uno schiaffo alle regole internazionali che armonizzano la vita sociale di tutti i popoli. Difatti, l’organo politico onusiano ha il compito di vigilare il sottile filo su cui i parametri della pace e della sicurezza internazionali si poggiano.
Il volume è una raccolta di alcune analisi giuridiche internazionali realizzate dall’inizio della crisi della controversia russa-ucraina che si è tramutata in un conflitto bellico, che sta preoccupando non solo gli Stati del continente europeo, ma anche il resto del mondo. Partendo dal veto russo, all’occupazione illegittima del territorio ucraino. Si è dibattuto, inoltre, sul tema del fornimento delle armi all’Ucraina da parte degli Stati occidentali e dell’UE che hanno deciso di supportare le forze militari ucraine unicamente per difendersi e comprendere se sia consentito oppure no. Tuttavia, ci si pone anche la domanda se vi sono delle opzioni per una soluzione pacifica tra i due belligeranti in modo da far tacere le armi. Infine, come non tenere in considerazione la questione afferente alla legittima difesa secondo l’ottica della Russia in contrasto con la Carta delle Nazioni Unite che precisa in maniera dettagliata quando si deve ricorrere al diritto intrinseco di difendersi da un attacco armato esterno.
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Giuseppe Paccione è professore a contratto di diritto internazionale per il Master di II livello presso l’Università degli Studi N. Cusano. Dottore in Scienze Politiche, esperto in Diritto internazionale e dell’Ue. Capo redattore dell’Osservatorio Politico Internazionale PrPChannel, editorialista della testata giornalistica Ènordest. Collabora con European Affairs, Report Difesa, la Gazzetta italo-brasiliana et alias, pubblicando articoli e analisi di carattere politico e giuridico internazionale. È autore di alcune pubblicazioni come “L’asilo diplomatico e caso Assange nel diritto internazionale e protezione diplomatica e consolare nell’UE”, Photocity-Edition (2014), “Un Mare di Abusi. La vicenda dell’Enrica Lexie e dei due marò nel contesto del diritto internazionale”. Adda Editore (2015), “Combattere l’ISIS e il terrorismo internazionale con l’uso legittimo della forza”, NEU-Nuova Editrice Universitaria (2022). Di prossima uscita con la NEU “Il conflitto del Nagorno-Karabakh sotto la lente del diritto internazionale”. |