Pochi concetti esprimono, al pari di quello di philia, il senso della continuità e delle differenze tra pensiero antico e moderno.
In che cosa il moderno concetto di ‘amicizia’ si differenzia da quello antico di philia? Dove, quando e con quali effetti sul piano culturale, etico, politico, religioso, questa differenziazione ha avuto luogo? Queste sono le domande cui il libro tenta di fornire risposte, snodandosi attraverso un ampio percorso storico.
Un percorso che, partendo dalla meditazione dedicata da Aristotele alla philia, passa per l’elaborazione ellenistico-romana del concetto di amicitia, compiuta da Cicerone, e per l’idea dell’amore cristiano presente nei testi biblici e in S. Agostino, arrivando a discutere gli esiti, testimoniati dal pensiero giuridico-politico di C. Schmitt, che, in epoca moderna, le nozioni di amico e nemico hanno avuto sul piano politico e culturale. |
Daniele Guastini insegna Poetica e retorica nella Facoltà di Filosofia dell’Università “La Sapienza” di Roma. Socio emerito della Fondazione Valla, si occupa da molti anni del pensiero antico e dei legami tra antico e moderno, soprattutto in campo estetico ed etico. Ha pubblicato, tra gli altri: Prima dell’estetica. Poetica e filosofia nell’antichità (Laterza, 20042); Arte e verità dall’antichità alla filosofia contemporanea. Un’introduzione all’estetica (Laterza, 20084, con P. Montani e A. Ardovino); Come si diventava uomini. Etica e poetica nella tragedia greca (Jouvence, 1999). Ha di recente pubblicato, con R. Della Seta, Dizionario del pensiero ecologico. Da Pitagora ai no-global (Carocci, 2007).
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