La crisi epocale che ha travolto l’economia dei paesi europei “maturi” non poteva non avere un impatto sulla gestione delle risorse umane delle aziende europee, in particolare di quelle industriali e manifatturiere.
In uno scenario di crisi si perde l’equilibrio delle voci di costo all’interno del bilancio aziendale e la mancata proporzionalità fra il costo del personale e gli altri costi che ne è conseguita non sempre risultata sostenibile. L’eccedenza di personale, sia essa di tipo strutturale che riconducibile ad una crisi transitoria, pone all’impresa svariati interrogativi e la obbliga, in tempi molto rapidi, ad implementare soluzioni organizzative particolari e diversificate, spesso difficili per la necessità di contemperare gli interessi contrapposti delle parti e per la complessità delle norme che disciplinano i diversi istituti previsti dal vigente ordinamento.

Questa guida recepisce i dettati normativi presenti all’interno del D.Lgs. n. 148 del 14/09/2015, della legge di Stabilità 2016, il Decreto Milleproroghe 2016, la prassi contenuta nelle circolari del Ministero del Lavoro n. 24 del 05/10/2015, n. 30 del 9/11/2015 e n. 1 del 22/01/2016, nella nota a firma del Ministro del Lavoro del 21/12/2015 n. 14948, nei messaggi INPS n. 5919 del 24/09/2015 e n. 7336 del 07/12/2015, nella circolare INPS n. 197 del 02/12/2015 e n. 7 del 20/01/2016 e nel Decreto del Ministero del Lavoro n. 94033/2016.
Il D.Lgs. 148 del 14/09/2015, si propone di attuare i criteri di delega di cui all’articolo 1, comma 2, lettera a) della legge 10 dicembre 2014, n. 183 con riferimento al riordino della materia degli strumenti di tutela in costanza di rapporto di lavoro.
Gli strumenti di sostegno del reddito posti a tutela del lavoratore in costanza di rapporto di lavoro sono stati nel tempo oggetto di numerosi interventi normativi tra i quali peculiare rilievo assumono la legge 20 maggio 1975 n. 164; 23 luglio 1991 n. 223 recante “Norme in materia di cassa integrazione, mobilità, trattamenti di disoccupazione, attuazione di direttive della Comunità europea, avviamento al lavoro ed altre disposizioni in materia di mercato del lavoro”; la legge 19 luglio 1993, n. 236 recante “Interventi urgenti a sostegno dell’occupazione, la legge 19 dicembre 1984, n. 863 recante “Misure urgenti a sostegno e incremento dei livelli occupazionali”; e da ultimo la legge 28 giugno 2012, n. 92 recante la “Riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita”.
La finalità posta dal legislatore delegante del 2014 è stata quella di razionalizzare e riordinare la normativa, collocando in un corpo normativo unico le diverse disposizioni relative agli strumenti di tutela in costanza di rapporto di lavoro (integrazione salariale ordinaria e straordinaria e fondi di solidarietà) attualmente contenute in diversi testi normativi, tutto ciò assicurando il necessario coordinamento con le altre disposizioni vigenti, alfine di garantire la coerenza logica e sistematica della normativa.

Questa guida vuole essere uno strumento utile per districarsi quotidianamente nel labirinto degli ammortizzatori sociali, con interpretazioni, alla luce dei più recenti orientamenti giurisprudenziali, che scaturiscono dalla pluriennale esperienza di un funzionario del Ministero del Lavoro e di un consulente di direzione, già direttore del personale, protagonisti tecnici di numerose e complesse crisi di imprese.

Analizzando dal punto di vista pratico i singoli ammortizzatori a disposizione delle imprese in crisi, anche alla luce delle esperienze pregresse, la presente guida vuole essere una indispensabile “cassetta degli attrezzi” per tutti gli operatori, imprese e consulenti, che oggi sono costretti ad attivare ammortizzatori all’interno di piani di risanamento aziendali.