Il volume affronta il tema della protezione costituzionale del corpo umano, alla cui luce è analizzata la disciplina dettata dal legislatore italiano in materia di trapianti d’organo.
Da un lato, l’attuale epoca del costituzionalismo multilivello si caratterizza per una crescente attenzione nei confronti della protezione del corpo, sintomo di una più profonda sensibilità per la persona e la sua tutela nell’esperienza giuridica.
D’altro lato, il progresso tecnologico rende gli interventi sul corpo sempre più numerosi e incisivi. Si guarda, pertanto, con un rinnovato interesse alle vicende legate alla dimensione fisica della persona e ai limiti degli atti di disposizione del corpo, in forza dell’autodeterminazione. Le nuove tecnologie e le possibilità di far circolare organi e “materiale” umano richiedono anche un’analisi del regime utilizzato per questi nuovi “beni”, come pure dell’eventuali conseguenze dello stesso sulle tradizionali categorie giuridiche.
In questo quadro di riferimento, riveste particolare importanza la materia dei trapianti d’organo, a ragione considerata al limite del costituzionalmente consentito.
Si tratta, infatti, di un settore “di frontiera”, nel quale ricostruire e analizzare il rapporto tra diritti e principi fondamentali in possibile collisione: tutela della vita e della salute, protezione della dignità umana, consenso informato e principio di solidarietà sociale.
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Francesca Piergentili, Avvocato del Foro di Roma, è Dottore di ricerca in “Categorie giuridiche e tecnologia” nell’Università Europea di Roma, dove ricopre l'incarico di docente a contratto di Diritto costituzionale.
Autrice di pubblicazioni in materia di diritti fondamentali, ha fatto parte del gruppo di lavoro ISS Bioetica Covid-19 istituito presso l’Istituto Superiore di Sanità.
Coautore di altre Opere e Autore di scritti minori.
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