L’area deputata al diritto penale, nonché alla procedura militare, presenta una accresciuta complessità alla luce della penetrabilità dell’organizzazione militare in ambiti non solo di difesa degli interessi nazionali, ma anche come protezione degli interessi internazionali intesi come salvaguardia di rapporti umanitari. A seguito di tale evoluzione, necessariamente si è creato l’obbligo di adeguare la interpretazione delle norme al momento storico della trasformazione etica e funzionale del costume. L’innovazione del pensiero nel diritto militare, ha un lungo percorso che parte dal lontano anno 1869, con il codice penale per l’Esercito ed il codice penale Marittimo, per poi realizzare il codice penale militare di Pace e il codice penale di Guerra, approvati con il R.D. del 20 febbraio 1941 n. 303. La comunità militare, in considerazione del fatto che la professione militare è articolata, presenta più facce della stessa medaglia e ha avuto la necessità di fondarsi su una autonomia normativa di tipo codicistico. Tale autonomia però, non riesce a raggiungere una totale autosufficienza delle codificazioni, tanto da dover vivere con l’esigenza di una perenne impalcatura di collegamento con il diritto penale e processuale penale ordinario; quest’ultimi hanno subìto intense innovazioni codicistiche, tanto da determinare negli operatori del diritto uno studio apprezzabile e continuo di aggiornamento e su alcuni impianti normativi, perplessità di incostituzionalità. Si auspica che il legislatore, quanto prima, compia una riforma tout court al codice penale militare, dove le norme – indirizzate a destinatari specifici – aventi elementi specializzanti, non debbano più confliggere con le norme del diritto comune, vivendo di piena autorevolezza ed autoreferenzialità. L’obiettivo di questo testo è quello di mettere in luce tali aspetti, mostrando l’ordinamento giuridico militare, nelle sue leggi e articoli, attraverso un discorso ampio ed illuminato, tanto da rendere di facile comprensione e consultazione la norma militare. Non poteva mancare il commento e la riflessione a quegli articoli del codice di procedura penale che, ad avviso di chi scrive, può interessare il lettore, in quanto riguardano alcune delle principali questioni innovative da applicarsi, con particolare peculiarità da parte degli operatori del diritto, al processo militare penale. L’autore ha proceduto ad una lettura sistematica della materia, con una raccolta normativa che rappresenta una àncora per il giurista, ormai costretto ad inseguire quel flusso continuo, derivante dal cyber spazio, di riforme nate con una certa logica per poi piegarsi, in un tempo brevissimo, a logiche diverse. Questo testo, per gli avvocati, è anche fonte deontologica, in virtù degli artt. 12 (dovere di diligenza), 14 (dovere di competenza) e 15 (dovere di aggiornamento professionale e di formazione continua), perché solo il professionista preparato almeno tecnicamente, può accompagnare in un percorso giudiziario, anche problematico, il cliente e la parte assistista con l’esuberanza intellettuale della qualità della prestazione professionale verso il successo. Un particolare ringraziamento all’autore che favorisce la garanzia dell’effettività del conoscere.

Antonio Ferdinando De Simone, di origine pugliese, avvocato cassazionista del Foro di Roma, dal 2006 al 2009 è stato consigliere nazionale e componente del direttivo dell’Associazione Nazionale Forense (ANF) per poi ricoprirne la carica di Vice Presidente fino al 2011; componente della commissione per il Patrocinio a spese dello Stato e le difese d’ufficio presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma fino al 2011; Vice presidente di commissione d’esame avvocati per la sessione 2005/2006. Relatore in diversi convegni, collaboratore per riviste giuridiche, ha curato la redazione del volume “Patrocino a spese dello Stato e difesa d’ufficio” edito da Giappichelli nel 2004. Nel 2012 è stato insignito dell’onorificenza “Personalità Europea 2012” dal Centro Europeo per il Turismo; svolge presso le scuole lezioni sulla legalità. Per la “Herald Editore” di Roma, nel 2012, ha realizzato il volume “Legalità e Sicurezza” (con Maria Claudia Di Paolo, Provveditore per il Lazio del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria), e nel 2016 “Buongiorno Avvocato”. È Presidente dell'Unione Italiana Forense - Sezione di Roma.