Con questa pubblicazione la Commissione Famiglia e dei Diritti della Persona dell’Ordine degli Avvocati di Roma intende fornire un aiuto concreto al lavoro dei Colleghi che si occupano del diritto di famiglia, mettendo la propria competenza e professionalità al servizio dei propri assistiti che spesso sono disorientati, soli e/o si trovano in situazioni familiari patologiche e violente. Gli avvocati della famiglia raccolgono nei propri studi il disordine affettivo e relazionale della coppia in crisi, costretti ad affrontare e ad arginare oltre a comprendere il vortice di emozioni e contraddizioni generato dal conflitto e dalla violenza nei confronti del partner e/o dei figli, quest’ultimi spesso spettatori indifesi del comportamento violento e/o abusante dei propri genitori. Un avvocato non strutturato e preparato può malgrado la buona volontà e competenza giuridica creare situazioni che maldestramente gestite possono diventare incontrollabili e assai pericolose. Il Professionista che viene messo a conoscenza dei drammi che affliggono le persone deve avere una seppur minima preparazione «relazionale» per riuscire a distinguere le emozioni e a riconoscere gli effettivi bisogni, evitando in tal modo di rimanere incastrato in alcune dinamiche difficili da gestire e controllare, azzardando consigli e/o diversi interventi che potrebbero ritardare una tutela adeguata e tempestiva. La violenza domestica è anche una violazione dei diritti umani che va combattuta con solerti interventi di sostegno tesi ad evitare conseguenze estreme a tutte quelle persone che fiduciose ci chiedono aiuto nella speranza di uscire dal vortice dei maltrattamenti e degli abusi che quotidianamente sono costrette a subire. La competenza del legale che si occupa di queste tematiche da sola non basta per comprendere e affrontare tale fenomeno. Occorre sensibilità, comprensione, capacità di ascolto e la conoscenza di altri saperi per potere riconoscere le forme di violenze più subdole, quelle che non provocano lividi o ferite, ma che ugualmente lasciano cicatrici, a volte molto più profonde di quelle del corpo, quali la violenza psicologica, quella che si manifesta con gesti, parole e/o anche la violenza economica. Nella migliore delle ipotesi le persone vittime di violenza rimangono segnate da profonde ferite nel corpo e nella mente. Anche i figli, spettatori passivi e impotenti, restano marchiati inevitabilmente da questa esperienza traumatica, scippati del loro diritto a vivere e a crescere in un ambiente sicuro e protetto, circondati dall’affetto dei propri genitori e/o familiari. Come si avrà modo di illustrare, nonostante vi sia stato uno sforzo da parte del legislatore di fornire soluzioni e rimedi per garantire tutela ai soggetti più vulnerabili, manca sicuramente una organicità del sistema anche a livello operativo che si sta affannosamente cercando di trovare attraverso il coinvolgimento di tutti gli operatori giustizia.