Tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta del secolo scorso, iniziavo a frequentare la facoltà di Giurisprudenza a Torino, un mondo vecchiotto dove il codice civile del 1942 veniva ancora definito come il nuovo codice, scosso però dai venti della contestazione studentesca al punto che un mio compagno di allora proclamava l’inutilità dello studio perché di lì a poco vi sarebbe stata la rivoluzione.
Inutile dire che oggi quel mio compagno, dimessi i panni del rivoluzionario, è un affermato professore universitario.
Ho voluto ricordare quel mondo ormai tramontato perché allora chi seguiva i corsi di diritto privato di Mario Allara e di Alfredo Fedele (Rodolfo Sacco insegnava diritto privato comparato) si confrontava con un tema quasi eretico, l’ammissibilità dell’azione di risarcimento del danno per lesione del diritto di credito.
Si erano verificati due casi, a distanza di diversi anni l’uno dall’altro: la strage del Torino perito nell’incidente aereo di Superga (1952) e la morte, vent’anni dopo, del calciatore di quella stessa squadra, Meroni, travolto da un’auto guidata, ironia della sorte, da un tifoso granata. E si discuteva se il creditore della prestazione infungibile rappresentata dalle performance del giocatore potesse domandare il risarcimento. Allora, occorre aggiungere, si insegnava che l’azione aquiliana comportava la lesione di un bene primario e quindi di un diritto assoluto, tutelato erga omnes, non del diritto di credito. Per la cronaca la Sezioni Unite riconobbero il diritto al risarcimento del danno nel caso Meroni , negato invece nella vicenda di Superga.
È
sufficiente confrontare queste vicende con il capitolo iniziale del Trattato sulle azioni di responsabilità diretto da Antonio Caiafa per misurare quanta acqua è passata sotto i ponti e come sia mutato il panorama della disciplina dell’azione risarcitoria nel nostro sistema giuridico. Si tratta di un cambiamento impetuoso, soltanto in parte dovuto all’intervento del legislatore, e per parte molto maggiore alla giurisprudenza, prima di merito e poi della Cassazione. I principi fondamentali sono rimasti gli stessi: nessun cambiamento è stato apportato al disposto degli artt. 1218 e segg., 2043 e segg. del codice civile, ma nelle botti vecchie l’interprete ha dovuto versare vino nuovo, allargando la sfera della responsabilità contrattuale ed extracontrattuale. I diritti tutelati, il nesso di causalità tra condotta ed evento, i criteri di valutazione della colpa sono mutati anche se, almeno nel nostro ordinamento, alla crescita dei diritti non ha corrisposto una maggior efficienza del sistema giudiziario, con il risultato che i tempi necessari per aver ragione e per veder soddisfatto il proprio diritto rimangono troppo lunghi.
Quest’evoluzione della materia della responsabilità civile costituisce il fondamento dell’intelligente ed attento lavoro di Antonio Caiafa e degli altri Autori del Trattato che, premesso il generale inquadramento della materia, hanno approfondito molteplici profili della disciplina, legati a specifiche situazioni ed attività.
Si tratta di un metodo di lavoro opportuno ed utile perché consente di inquadrare le specificità di ogni singola fattispecie, pur rapportandola al quadro generale. Molti dei temi oggetto di analisi riguardano la vita dell’impresa e la sua crisi. Viene trattata con accuratezza, nelle sue molteplici sfaccettature, la responsabilità degli amministratori e dell’organo di controllo delle società di capitali, distinguendo l’azione sociale di responsabilità dall’azione dei creditori, approfondendo sulla legittimazione e responsabilità del curatore, del commissario straordinario, del referente OCC, del gestore della crisi, del delegato alla vendita, dell’attestatore e sul fallimento del consorzio, ed ancora distinguendo tra s.p.a. e s.r.l., indagando le conseguenze della riduzione del capitale per perdite oltre il terzo. Non manca l’approfondimento sui limiti della business judgment rule e sulla natura della responsabilità aquiliana o contrattuale. Alla responsabilità dell’organo di controllo della società si affianca l’indagine sulla diversa disciplina prevista per il revisore.
Si affronta il diverso tema della responsabilità della banca per concessione abusiva di credito con violazione della regola attinente alla valutazione del merito creditizio.
Ancora nella dimensione giudiziaria si muovono le puntuali analisi sulla responsabilità civile e penale del magistrato e dell’avvocato, professionale e deontologica.
Le due figure sono analizzate congiuntamente quando è questione della responsabilità disciplinare.
Il discorso poi si allarga a figure molto diverse l’una dall’altra ed appartenenti ad ambiti decisamente non sovrapponibili: la responsabilità del sanitario, dei soggetti web e nella rete, del pubblico dipendente, dell’amministratore di condominio, del lavoratore e dell’organizzazione sindacale, del direttore di giornale quotidiano. E ancora la responsabilità genitoriale, che presenta peraltro profili peculiari, e dell’agente di viaggio, dello sportivo professionista e delle associazioni sportive dilettantistiche.
È
un viaggio interessantissimo perché ogni volta viene in esame un mondo diverso, con caratteristiche peculiari che impongono di calare i principi generali che non mutano nelle realtà concrete.
Un lavoro attento, accurato, intelligente e stimolante per il quale non si può che dire grazie al prolifico ed infaticabile Antonio Caiafa e a tutti gli Autori.
Luciano Panzani
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Antonio Caiafa Avvocato in Roma, Cavaliere della Repubblica, Consigliere dell’Ordine, Coordinatore delle Commissioni Crisi, Diritto societario, Diritto del Mercato, Marchi e Brevetti, Docente di Diritto delle Procedure concorsuali presso l’Università LUM “Giuseppe Degennaro” di Bari. Direttore della collana editoriale “Il XXI Secolo del Diritto” della Nuova Editrice Universitaria di Roma.
Autore di numerose monografie: Società scioglimento e liquidazione (1997); I rapporti di lavoro nella crisi di impresa (2004); La legge fallimentare riformata e corretta (2008); Codice del fallimento e delle procedure concorsuali (2008); Jobs Act e procedure concorsuali (2018); Il nuovo codice della crisi e della insolvenza della impresa (2019); La disciplina dei rapporti di lavoro nel nuovo codice della crisi e della insolvenza della impresa (2020).
Curatore dei Trattati: Le procedure concorsuali nel nuovo diritto fallimentare (2009); Le procedure concorsuali (2011); Il fallimento e le altre procedure concorsuali (2014); Le procedure concorsuali tra economia e diritto (2016); Commentario alla legge fallimentare (2017); Codice della crisi e dell’insolvenza della impresa (2020), Rinegoziazione: una necessità ed una sfida per il futuro (2021).
Coautore di altre Opere e Autore di scritti minori.
Direttore: Antonio Caiafa
Comitato di Direzione: Niccolò Abriani, Giorgio Costantino, Livia De Gennaro, Lucio Di Nosse, Sabino Fortunato, Luciano Panzani, Andrea Petteruti, Riccardo Ranalli, Daniela Saitta, Gian Giacomo Sandrelli, Michele Tamponi, Gaetano Zilio Grande. |