La pubblicazione riporta il testo vincitore del Premio O.U.A. alla memoria dell'Avvocato Lorenzo Claris Appiani, scomparso nei tragici fatti avvenuti nell'aprile del 2015 al Palazzo di Giustizia di Milano. Si è trattato di un contributo all'avviamento alla professione rivolto a giovani avvocati, così come lo era Lorenzo.
L'elaborato premiato ha trattato la materia deontologica sul tema "Le richieste del cliente e le risposte dell'Avvocato alla luce dell'articolo 50 del Codice Deontologico Forense". Un tema che riguarda il rapporto tra svolgimento del mandato difensivo e dovere di verità, quindi l'essenza stessa dell'essere avvocato, così come definita dallo stesso Alfredo de Marsico .
“Ogni avvocato può avere per sé il vero, sol che non confonda la sua funzione con l’arte dell’audacia, del virtuosismo o della violenza, chi vuole soffocare la prova dei fatti dove i fatti gridano; chi vuole camuffare per folle l’uomo normale che ha ceduto ad un impeto di affetto o di collera offrirà uno spettacolo di abilità, creerà forse il capolavoro del sofisma, ma non farà mai un’arringa”.
Nel dedicare il premio O.U.A. al giovane Lorenzo Claris Appiani, l’Organismo Unitario dell’Avvocatura lo dedica idealmente a tutti gli avvocati che sono stati sacrificati in ragione del loro “essere avvocati”. |